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Cetara è un comune italiano di 1 963 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Celebre centro di produzione della colatura di alici, dal 1997 il territorio comunale è Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO in quanto parte della Costiera amalfitana.
Pittoresco borgo marinaro della Costiera amalfitana, Cetara sorge ai piedi del monte Falerio e, distendendosi in una profonda vallata fiancheggiata da vigneti ed agrumeti, si apre quasi a ventaglio sulla stretta fascia pianeggiante a livello del mare.
La stazione meteorologica più vicina è quella di Ravello. In base alla media trentennale di riferimento 1961–1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +7,3 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +23,4 °C[4].
Cetara è sempre stato un paese di pescatori, non a caso il suo nome deriva dal latino Cetaria, tonnara, o da cetari, venditori di pesci grossi. Lo stesso vocabolo latino deriva probabilmente dal greco Ketèia, che vuol dire sempre tonnara. Recentemente, nel libro Cetara: una sponda del Mediterraneo, l’avvocato cetarese Costantino Montesanto avanza l’ipotesi, già citata nel libro di G.D.Serra Lineamenti di una storia linguistica dell’Italia Meridionale, che il toponimo in realtà derivi dal termine caeditaria, cioè “pertinenza della caedita”, ossia luogo disboscato. Ancora, si potrebbe far risalire l’origine al termine citrus, ossia limone, da secoli coltura importantissima non solo nel paese ma in tutta la Costiera Amalfitana. Già insediamento nell’880 di un gruppo di armati musulmani, con la benedizione del vescovo di Napoli Atanasio II, che così poteva colpire i suoi nemici locali di Capua, Salerno, Spoleto o Benevento, nel 1551 Cetara fu assalita dalle armate turche che fecero strage di chi non voleva imbarcarsi al loro servizio. Dopo il tragico episodio, a seguito dell’ordine del 1567 del viceré spagnolo di costruire lungo la costiera amalfitana 19 torri di avvistamento per scongiurare il pericolo arabo, anche a Cetara fu innalzata una possente torre (oggi restaurata e adibita a museo del mare), simbolo caratteristico della ridente cittadina.
Dal 1685 la vita cetarese ebbe nei Francescani un essenziale punto di riferimento pedagogico, culturale e morale. La loro presenza è testimoniata dall’imponente complesso monumentale conventuale. Le bellezze naturali ed artistiche, complice la posizione geografica, hanno reso Cetara patrimonio dell’UNESCO, con la Costiera Amalfitana.
INFORMAZIONI | |
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Cetara comune | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Amministrazione | |
Sindaco | Fortunato Della Monica (lista civica Cetara d’amare) dal 5-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 40°39′N 14°42′ECoordinate: 40°39′N 14°42′E (Mappa) |
Altitudine | 10 m s.l.m. |
Superficie | 4,97 km² |
Abitanti | 1 943[1] (31-10-2023) |
Densità | 390,95 ab./km² |
Frazioni | Fuenti |
Comuni confinanti | Maiori, Vietri sul Mare |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 84010 |
Prefisso | 089 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 065041 |
Cod. catastale | C584 |
Targa | SA |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona C, 999 GG[3] |
Nome abitanti | cetaresi |
Patrono | san Pietro apostolo |
Giorno festivo | 29 giugno |