GALLERIA DI FEBBRAIO
Castelluccio di Norcia (PG)
Borgo in prov. di Perugia, nel comune di Norcia, situato a 1452 m s.l.m. sul versante occidentale dei Monti Sibillini. Dà nome ai piani di Castelluccio, ampie conche carsiche con fondo alluvionale. La più ampia, detta Piano Grande, ha una superficie di circa 14 km2.
Cervinia (AO)
Breuil-Cervinia è una frazione del comune italiano di Valtournenche (Valle d’Aosta), situata a quota 2050 m s.l.m. alle falde del monte Cervino. Viene considerata una delle più rinomate stazioni turistiche invernali ed estive delle Alpi.
Sorge a 2050 m s.l.m. ed è quindi uno dei centri abitati permanenti più elevati d’Europa, insieme a Juf, Trepalle e Sestriere. Si trova al limite settentrionale della valle laterale valdostana della Valtournenche, a sua volta confinante a nord con la Mattertal, nel cantone svizzero del Vallese (con il comune di Zermatt), ad est con la valle laterale valdostana della Val d’Ayas e ad ovest con la valle laterale valdostana della Valpelline. È una frazione del comune di Valtournenche.
Dista 27 km da Châtillon, 30 da Saint-Vincent, circa 50 da Aosta e circa 10 km linea d’aria da Zermatt, a cui è collegata tramite gli impianti di risalita del Matterhorn Ski Paradise.
A 2500 m di quota circa è situata la località di Plan Maison, mentre a 3500 m circa, collegato tramite la funivia che arriva a Testa Grigia, al confine con la Svizzera, si situa il Plateau Rosa.
Lago di Misurina (BL)
Situato nella provincia di Belluno e raggiungibile dalla Valle di Landro o da Cortina d’Ampezzo, il Lago di Misurina è una meta molto apprezzata nei caldi mesi estivi. È inoltre un noto punto di partenza per numerose escursioni.
Grazie alle sue acque cristalline e alle montagne imponenti che lo circondano, il Lago di Misurina è anche soprannominato la “Perla del Cadore”. Oltre al Piz Popena, al Cristallino d’Ampezzo, al Monte Piana, alle Marmarole e al Sorapiss, a far da sfondo a questo lago glaciale troviamo anche le maestose Tre Cime.
Uno dei sentieri escursionistici più belli, la strada panoramica a pedaggio, porta alle pendici delle tre famose vette. Dal Lago di Misurina, la strada (a pedaggio) conduce fino al Rifugio Auronzo. Il Lago è una meta ideale sia per gli appassionati di bicicletta che per i turisti alla ricerca di una piacevole escursione. Si potranno esplorare i dintorni con un tour in mountain bike o passeggiare in tutta tranquillità lungo le rive, lasciando vagare lo spirito e dimenticando stress e frenesia della vita quotidiana. Ma non solo: saranno anche gli alloggi del territorio, dagli hotel agli appartamenti, ad entusiasmare i visitatori.
Monte Etna
L’Etna è il vulcano più grande dell’Europa (geograficamente parlando), e tra i vulcani più attivi del mondo. Le sue eruzioni avvengono sia in sommità, dove attualmente si trovano quattro crateri, sia dai fianchi, fino ad altezze di poche centinaia di metri sopra il livello del mare. L’attività sommitale può potrarsi per molti anni con poche interruzioni (p.es. 1955-1971; 1995- 2001; 2011-2018), e spesso caratterizza gli intervalli fra un’eruzione di fianco e un’altra. Tali intervalli possono durare da pochi mesi a più di 20 anni, anche se negli ultimi 40 anni l’intervallo medio fra le eruzioni di fianco è stato di circa 2 anni. La durata di un’eruzione di fianco può essere di poche ore, però in altri casi può superare un anno (1991-1993: 472 giorni; 2008-2009: 419 giorni).
I quattro crateri sommitali sono: la Voragine e la Bocca Nuova, che si sono formate all’interno del Cratere Centrale rispettivamente nel 1945 e 1968, il Cratere di Nord-Est, che esiste dal 1911 che è attualmente il punto più alto dell’Etna (~3320 m), e infine il Cratere di Sud-Est, nato nel 1971, che recentemente è stato il più attivo dei quattro crateri. Questa configurazione contrasta notevolmente con quella di circa un secolo fa, quando in cima all’Etna si trovava il solo Cratere Centrale.
Fino a tempi recenti, l’Etna veniva considerato un vulcano prevalentemente effusivo, cioè caratterizzato soprattutto dall’emissione di colate laviche. Esse possono causare danni materiali ma non rappresentano una minaccia diretta per le vite delle 900 mila persone che vivono nelle zone potenzialmente a rischio. Tuttavia, studi recenti hanno rivelato che questo vulcano risulta capace di dar luogo anche ad una attività fortemente esplosiva, come l’eruzione pliniana del 122 A.C.. Più recentemente si è osservato, soprattutto dalla fine degli anni 70, un forte incremento di episodi eruttivi esplosivi soprattutto ai crateri sommitali. Questo si è dimostrato in modo notevole durante le eruzioni sommitali del 1995-2001, con circa 150 episodi di fontane di lava (anche conosciuti come parossismi) e ancora una volta negli anni 2011-2015, con più di 40 parossismi, la maggior parte dei quali ha generato alte colonne di gas e cenere.
Le eruzioni di fianco del 2001 e del 2002-2003 evidenziano come anche questa tipologia di eruzione può generare significative quantità di materiale piroclastico (cenere, lapilli, bombe e blocchi). Diversamente dai parossismi sommitali, che di solito hanno durate massime di poche ore, le ricadute di materiale piroclastico durante eruzioni di fianco possono andare avanti per diverse settimane o anche mesi e causare problemi e disagi nelle zone popolate, oltre a rappresentare una seria minaccia per il traffico sia terrestre che aereo.
L’attività dell’Etna dal 2011 fino al 2013 è stata caratterizzata da una lunga serie di parossismi, che sono avvenuti da un nuovo cratere, ubicato sul fianco orientale del cono del Cratere di Sud- Est. Inizialmente questo cratere era una depressione di sprofondamento (pit crater), che per le abbondanti ricadute di materiale piroclastico si è rapidamente trasformato in un nuovo cono alto più di 200 metri, informalmente chiamato “Nuovo Cratere di Sud-Est”. Dopo dicembre 2013, questo cratere ha mostrato un’attività meno violenta e meno frequente, con alcuni episodi di attività stromboliana fra febbraio e aprile 2017, agosto 2018, e novembre-dicembre 2018. Anche gli altri crateri sommitali hanno mostrato un’attività eruttiva intermittente e a volte molto intensa, come i parossismi della Voragine di dicembre 2015 e maggio 2016. Una nuova eruzione di fianco è avvenuta il 24 dicembre 2018.
Monte Grappa (VI)
Monte (1779 m) delle Prealpi Venete. È al centro del Massiccio del Grappa, che si erge isolato tra le valli del Brenta e del Cismon a O, il Piave a E, la pianura veneta a S e il solco Arsiè-Feltre a N. Nei settori meridionale e occidentale si presenta scosceso fino a ca. 1000 m e formato più in alto da dossi tondeggianti, mentre verso N e verso E ha fianchi meno ripidi. Una strada costruita nel 1916-17 (strada Cadorna) conduce fino alla vetta, presso la quale si trovano un grande ossario e una cappella (con la Madonnina del Grappa).
Scanno (AQ)
Arroccata su uno sperone di roccia a 1050 metri d’altitudine, Scanno è una piccola cittadina immersa nel verde della Valle del Sagittario. Considerato uno tra i borghi più belli d’Italia Scanno si trova all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo ed è una meta ideale sia d’estate che d’inverno grazie ai suoi numerosi punti di interesse e alle molteplici attività che si possono praticare in questa zona. Dal trekking alle escursioni in mountain bike, dall’equitazione allo sci di fondo, Scanno è una località che conquista diverse tipologie di visitatori. La città ha origine antiche e sembra fosse abitata già in epoca romana ma è tra Ottocento e Novecento che questa località conquista con il suo fascino fotografi e artisti sia italiani che stranieri. Per questo Scanno è conosciuta come “la città dei fotografi” perché i suoi bellissimi scorci e la sua gente sono i soggetti di numerosi scatti realizzati da autori come Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Renzo Tortelli. Una delle foto scattate a Scanno da Mario Giacomelli, nota come Il bambino di Scanno, è entrata a far parte della collezione di opere fotografiche del Museum of Modern Art di New York.
Pescasseroli (AQ)
La capitale storica del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise
Pescasseroli è adagiata in una conca all’ingresso dell’Alta Valle del Sangro a m. 1167 sul livello del mare. Questo altopiano ricco di pascoli è circondato da boschi centenari e montagne suggestive. Pescasseroli è un paese in cui è evidente la simbiosi tra natura ed architettura: il centro abitato è in perfetta armonia con le meraviglie naturali che lo circondano. Il nucleo urbano, in posizione pianeggiante, si è sviluppato attorno all’antica abbazia ed è caratterizzato da tradizionali costruzioni in muratura di pietrame e malta, adornate dalle particolari finestre con imbotti in pietra da taglio locale, denominata “pietra gentile” dal nome dell’omonima montagna. La piazza S.Antonio, così chiamata per la presenza di una chiesa oggi scomparsa, è il fulcro della vita di Pescasseroli: è colorata dai faggi e profumata dai piccoli fiori dei tigli ed è ornata, oltre che dalla sede del Comune, da una graziosa fontana, sormontata da una statuetta dell’Immacolata.
Il nome Pescasseroli sembra derivare da “Pesculum Serulae”, cioè roccia sorgente a picco (dal tardo latino “pensulum”), o masso che serra; secondo Benedetto Croce, “Pesculum ad Sorolum”, cioè masso presso il piccolo Sangro (le sorgenti). La parte più antica dell’abitato sorge ai piedi dello sperone roccioso «pesco», su cui si trovano i resti di «Castel Mancino». Nella leggenda marsicana il poeta pastore Cesidio Gentile fa derivare la fondazione di Pescasseroli dalla vicenda drammatica di un giovane cavaliere crociato, Serolo, figlio del Conte Maracino, signore del castello. Serolo, partecipando alla I Crociata, incontra in Palestina la bella saracena Pesca, della quale si innamora e che sposa. In compagnia di un santo anacoreta, che aveva con sè la statuina lignea della Madonna nera, Pesca viene mandata da Serolo al castello. Una volta al castello, il vecchio Conte si invaghisce, non ricambiato, di Pesca che, fuggendogli, viene raggiunta ed uccisa in prossimità di una sorgente (quel posto è da allora chiamato «malafede»). Tornato dalla Crociata ed appresa la morte cruenta della sua sposa, Serolo muore di dolore. Sulla tomba dei due giovani sposi il vecchio Conte, in espiazione del delitto, fonda il paese che chiama Pescasseroli dall’unione dei due nomi.