Gennaio 2025

GALLERIA DI GENNAIO

Bolognola (MC)

Bolognola è un comune italiano di 153 abitanti della provincia di Macerata nelle Marche. Sorge nel Parco nazionale dei Monti Sibillini a un’altitudine superiore ai 1000 m s.l.m., che lo rende il comune più alto delle Marche. Nel territorio si trovano le sorgenti del fiume Fiastrone e il Monte Rotondo, sotto la vetta del quale si apre l’inaccessibile forra dell’Acquasanta, con l’omonima cascata naturale.

A quota 1340 m s.l.m., e a 4,7 km dal centro del paese, è situata l’unica frazione di Pintura, nata come centro turistico e sviluppatasi attorno agli impianti scioviari.

Castellammare di Stabia (NA)

Castellammare di Stabia (Castiellammare in napoletano, talvolta anche Castllammare) è un comune italiano di 62 254 abitanti della città metropolitana di Napoli in Campania.

Castellammare di Stabia è situata nella parte sud della città metropolitana di Napoli, nel territorio compreso tra la fine della zona vesuviana e l’inizio della penisola sorrentina. La città sorge in una piana di natura alluvionale-vulcanica, in una conca del golfo di Napoli, protetta a sud dalla catena dei monti Lattari, mentre verso oriente si perde nelle campagne attraversate dal fiume Sarno, il quale sfocia nel mare di Castellammare di Stabia. Proprio questi elementi naturali segnano il confine con le città limitrofe: il fiume Sarno infatti divide la città stabiese da Torre Annunziata e Pompei a nord, il monte Faito da Vico Equense e Pimonte a sud. A est la città confina con Gragnano e con Santa Maria la Carità, mentre la zona ovest risulta essere la fascia costiera[5].

Castellammare di Stabia ha una superficie di 17,71 km², con un’altezza media di 5 metri sul livello del mare, anche se in realtà si parte dallo 0 lungo la costa fino ad arrivare a 1202 metri sul monte Faito.

La zona ha una classificazione sismica definita media[7].

Cervinia (AO)

Breuil-Cervinia  è una frazione del comune italiano di Valtournenche (Valle d’Aosta), situata a quota 2050 m s.l.m. alle falde del monte Cervino. Viene considerata una delle più rinomate stazioni turistiche invernali ed estive delle Alpi.

Sorge a 2050 m s.l.m. ed è quindi uno dei centri abitati permanenti più elevati d’Europa, insieme a Juf, Trepalle e Sestriere. Si trova al limite settentrionale della valle laterale valdostana della Valtournenche, a sua volta confinante a nord con la Mattertal, nel cantone svizzero del Vallese (con il comune di Zermatt), ad est con la valle laterale valdostana della Val d’Ayas e ad ovest con la valle laterale valdostana della Valpelline. È una frazione del comune di Valtournenche.

Dista 27 km da Châtillon, 30 da Saint-Vincent, circa 50 da Aosta e circa 10 km linea d’aria da Zermatt, a cui è collegata tramite gli impianti di risalita del Matterhorn Ski Paradise.

A 2500 m di quota circa è situata la località di Plan Maison, mentre a 3500 m circa, collegato tramite la funivia che arriva a Testa Grigia, al confine con la Svizzera, si situa il Plateau Rosa.

Livigno (SO)

Comune della prov. di Sondrio (210,8 km2 con 5680 ab. nel 2008); si estende per oltre 4 km nella vallata omonima, parallelamente al torrente Spöl, a 1816 m s.l.m., a breve distanza dal confine svizzero. Nel comune si trova il più alto centro abitativo permanente italiano, Trepalle, situato a 2062 m. s.l.m. in prossimità del Passo d’Eira. L. è un frequentato centro di soggiorno estivo e invernale, collegato a Bormio attraverso la Valdidentro, il Passo di Foscagno (2291 m) e il Passo d’Eira (2208 m). Vi è diffuso l’allevamento bovino. Fiorente il commercio, favorito dall’essere L. zona franca.

Majelletta (IS)

Gruppo montuoso abruzzese, il più importante dell’Appennino Centrale dopo quello del Gran Sasso; è costituito da una lunga dorsale orientata da N a S tra i bacini dei fiumi Pescara e Sangro. È delimitata, partendo dai Piani di Pescocostanzo: dalla Valle Frentana fin nei pressi di Casoli, poi dalla valle del fosso Laio fino a Guardiagrele e da un limite geologico tra calcari e terreni argilloso-arenacei fino al Pescara, dalla valle del Pescara, da quella dell’Orte e infine da una serie di campi carsici che per Campo di Giove si collegano a quelli di Pescocostanzo. Culmina nel Monte Amaro (2793 m), nella parte mediana della dorsale (superano i 2000 m anche altre vette fra cui l’Acquaviva, 2737 m).

Marsico Nuovo (PZ)

Marsico Nuovo è un comune italiano di 3 764 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata.

Posto a 865 m sul livello del mare, si sviluppa su tre colline che dominano la Val d’Agri: Civita, la più alta con il centro storico, Portello e Casale, più basse, con l’espansione moderna. Intorno sono le vette dei monti Facito, (1360 m s.l.m.), Maruggio (1576 m s.l.m.), Calvelluzzo (1701 m s.l.m.), Malagrina (1016 m s.l.m.), Tumolo (1198 m s.l.m.), Volturino (1835 m s.l.m.), Cognone (1035 m s.l.m.), Ausineto (1087 m s.l.m.), Lama (1568 m s.l.m.), Cavallo (1336 m s.l.m.), Cavalluccio (1252 m s.l.m.), Fontanalunga (1384 m s.l.m.), Schiavo (1300 m s.l.m.) e Arioso (1707 m s.l.m.).

I corsi d’acqua sono costituiti dal fiume Agri; vi si trova anche il lago di Piana del Lago (1290 m2).

Monte Miletto (IS)

Monte Miletto è la vetta più alta dei monti del Matese (2050 m s.l.m), posizionato al centro del massiccio tra le province di Caserta, Isernia e Campobasso, dividendo le regioni Campania e Molise. L’estrema punta si trova in provincia di Isernia, nel comune di Roccamandolfi.

La vetta è priva di vegetazione arborea. Dalla cima si possono ammirare la valle del medio Volturno, i monti Trebulani e parte della città metropolitana di Napoli oltre che i monti della Maiella, il Taburno Camposauro, i monti dell’Irpinia e la zona preappenninica molisana.

Monte Morrone (AQ)

Il Monte Morrone (2.141 m s.l.m.) è una cima montuosa delle Montagne della Duchessa, posta al confine tra il Lazio (Borgorose) e l’Abruzzo (Lucoli). Per gli abitanti del territorio il suo vero nome è La Torricella, mentre sulle mappe militari del Regno di Napoli, redatte prima nel 1808 e poi nel 1851, è segnato con il nome di Monte Nibbio. Il suo territorio appartiene, nel versante meridionale alla frazione di Sant’Anatolia, nel versante settentrionale alla frazione di Corvaro, ambedue nel comune di Borgorose in provincia di Rieti. La prima volta che appare il nome Morrone è nelle carte militari post-unitarie del Regno d’Italia, nella levata del 1876. Nella Guida dell’Abruzzo del 1903, l’autore Enrico Abate scrive: “Un interesse maggiore però offre una escursione nei monti della Duchessa. Due sono le vette principali, il Morrone o meglio la Torretta o Torricella (2216) ed il Muro Lungo (2187)”. Allegata alla guida c’è la mappa IGM d’inizio ‘900 dove compare il doppio nome: nel versante a sud “Monte Torretta”, in quello a nord “Monte Morrone”, come se la montagna avesse due nomi uno per gli abitanti di S. Anatolia e uno per gli abitanti dell’altro versante di Lucoli.

Il Monte Morrone è una delle quattro cime maggiori del gruppo montuosa e sovrasta a ovest la conca del Lago della Duchessa (1.820 m) (Sant’Anatolia), guardando a sud verso il Monte Costone e la Punta dell’Uccettù, ad est verso il Monte Ginepro e il bosco di Cerasuolo (Lucoli), a nord verso il gruppo montuoso Monte San Rocco-Monte Cava, a sud-ovest verso il gruppo del Murolungo e quello del Monte Velino.

Monte Puzzillo (AQ)

Cima della catena di Monte Velino (2174 m), tra Campo Felice e Piano dei Puzzilli, conca carsica con numerose doline.

Il Monte Puzzillo è una cima molto panoramica nel cuore del Gruppo del Velino, punto strategico da dove studiare numerosi altri percorsi per raggiungere le cime che la circondano. A sud è stupenda la vista sulla Valle del Puzzillo, ampio e digradante altopiano delimitato a ovest dai Passi del Morretano, della Torricella e del Puzzillo. A sud è circondato dalla grande parete del Costone o Vena Stellante e dal Colletto di Pezza, proprio dove si trova il Rifugio Vincenzo Sebastiani, mentre a est fanno da confine la Cimata di Puzzillo e la Cimata di Pezza. Dietro a queste due ultime spuntano le due vette di Punta Trento e Punta Trieste. A nord il Puzzillo confluisce per la Val Leona nel Piano di Campo Felice; lontano, oltre il Monte Cefalone appaiono le cime più alte del Gran Sasso.

Lungo la panoramica cresta si toccheranno inoltre il Monte Fratta e il Monte Cornacchia. Quest’ultima montagna merita però un discorso a parte; durante la revisione dell’elenco (non ufficiale) dei monti dell’Appennino superiori ai 2000 metri a opera di una commissione di esperti svoltasi nella Sezione di Roma del CAI, si è deciso di denominare Monte Cornacchia la cima più elevata (2128 anziché 2010 metri) che si innalza poco più a sud di quella finora indicata sulle carte con lo stesso nome. La motivazione è che quest’ultima, vista da lontano e anche a una ricognizione ravvicinata, non presenta nessun criterio (che sia alpinistico, morfologico, estetico, di prominenza o come massiccio) per essere definito cima a sé stante.

Monte Sirino (SA)

Il massiccio del Sirino è un massiccio montuoso della Basilicata che comprende alcune tra le maggiori cime dell’Appennino meridionale (Appennino lucano): Monte Papa (2005 m), Cima De Lorenzo (2004 m), Timpa Scazzariddo (1930 m) e Monte Sirino (1907 m), rappresentando l’estrema propaggine meridionale del Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. E’ caratterizzato da tracce del periodo glaciale e diffusi fenomeni carsici. Occupa una superficie di 25 km2 e può considerarsi costituito da due masse: una occidentale, con il vertice nel Monte S. (1906 m), e una orientale con il vertice nel Monte del Papa (2005 m). Presso le pendici meridionali si trova il Lago Sirino, residuo di un più vasto bacino lacustre.

Prato Nevoso (CN)

Prato Nevoso (o anche Pratonevoso) è una località sciistica, frazione del comune di Frabosa Sottana, in provincia di Cuneo, nei pressi di Mondovì, facente parte del Mondolè Ski. 

San Fele (PZ)

San Fele è un comune italiano di 2 615 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata.

Storicamente proviene dal feudo corrispondente alla Valle di Vitalba, insieme a Rionero in Vulture, Monticchio (Basilicata), Sant’Andrea, Montemarcone (Avigliano), Montesirico, Rapone.

Il suo nome in origine fu Santo Felice; le forme Santo Fele e San Fele (quella ufficiale) derivano anch’esse dal latino FelixFelicis, ma nella forma del nominativo (Felix). San Fele è un comune prettamente rurale, noto per la presenza nel suo territorio del santuario di Santa Maria di Pierno.

È situato nella parte nord-occidentale della Basilicata, a 872 m s.l.m., arroccato tra il Monte Castello e il Monte Torretta. Fa parte della Comunità Montana del Vulture.

Salerno (SA)

Salerno  Salierno nel dialetto locale, è un comune italiano di 126 057 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia e secondo comune per numero di abitanti in Campania.

La città sorge sull’omonimo golfo del mar Tirreno, tra la costiera amalfitana (a ovest) e la piana del Sele (a sud est), nel punto in cui la valle dell’Irno si apre verso il mare.

Dal punto di vista orografico il territorio comunale è molto variegato, infatti si va dal livello del mare fino ad arrivare ai 953 metri del Monte Stella. L’abitato si sviluppa lungo la costa e si estende verso l’interno fino alle colline retrostanti.

La città è attraversata dal fiume Irno, che fino alla metà del secolo scorso ne segnava il confine orientale. Altro corso d’acqua che scorre nel territorio comunale è il fiume Picentino, che ad oriente di Salerno separa la città stessa dalla confinante Pontecagnano Faiano. Nella periferia della città esiste anche un piccolo lago artificiale, il Lago di Brignano (u fuoss ra cret nella lingua locale[17]).

Tortoreto (TE)

Tortoreto Comune della prov. di Teramo (23 km2 con 9206 ab. nel 2008). Il centro è situato a 239 m s.l.m., su un colle prospiciente il mare tra il basso corso del fiume Salinello e il torrente Vibrata. Agricoltura e industrie metalmeccaniche e dell’abbigliamento. Località di villeggiatura. Fino agli anni Cinquanta la città era un unico comune con Alba Adriatica, che solo nel 1956 si è staccata dal territorio comunale di Tortoreto per formare un cittadina indipendente. Come la maggior parte delle città costiere abruzzesi anche Tortoreto si presenta suddivisa in due aree: Tortoreto Alta, situata su una collina dove si trova il nucleo antico della città, e Tortoreto Lido dove si trovano lunghe spiagge molto frequentate durante la stagione estiva. Le due “anime” di Tortoreto consentono di poter organizzare un soggiorno che permette di godere sia del mare che del patrimonio storico e architettonico. – https://turismo.abruzzo.it/teramo/tortoreto/

Vesuvio (NA)

L’unico vulcano ancora attivo del continente europeo, situato nella Campania a ESE. di Napoli. È il vulcano più studiato e meglio conosciuto della Terra.

Il Vesuvio è uno dei più tipici vulcani a recinto, formato cioè di due coni concentrici, l’uno nell’altro, di cui quello esterno è un vulcano formatosi in epoca anteriore, quello interno in epoca più recente. Sono anche vulcani a recinto: l’isola Barren nell’Oceano Indiano, l’isola Fogo nell’arcipelago del Capo Verde, l’isola Santorino nelle Cicladi; e, Italia, i vulcani di Roccamonfina, l’Epomeo, Astroni, Capodimonte.

Anche quindi per il Vesuvio si tratta di un grande vulcano esterno decapitato, sventrato, che include un cono secondario, che è quello attualmente attivo. La circonferenza della base del cono esterno, il Somma, è circa 75 km., ed è percorsa completamente dalla ferrovia circumvesuviana. La circonferenza degli orli del cratere del Somma è circa 12. km., con un diametro di 3500 m. La più alta vetta del Somma, punta Nasone, è a SO., e attualmente è a metri 1132 s. m. Ma se questo cono esterno fosse completo, come probabilmente era in epoca più remota, la sua altezza sarebbe intorno ai 2500 m. Il cono interno, ossia l’attuale Vesuvio, ha cratere e altezza che variano secondo le fasi di distruzione o di ricostruzione; e si preferisce chiamarlo Gran Cono.

Oggi il suo punto più alto tocca 1186 m., il suo cratere ha un diametro di circa 700 m. Il suo asse geometrico è spostato di 250 m. a SO. rispetto all’asse geometrico del Somma. Si può ritenere che sia così anche per i loro assi eruttivi. Tra il Somma e il Gran Cono si trova un’orrida valle lunga circa 5 km., larga in media 500 m., le cui creste arrivano a circa 280 m. di altezza; la parte occidentale di essa si chiama Atrio del Cavallo, la parte orientale è detta Valle dell’Inferno. Il cono del Somma è bene conservato a nord e ad est, e si presenta come un gigantesco anfiteatro; ma a sud è in buona parte sventrato, e all’altezza di 500 m. è quasi fuso con l’attuale Gran Cono. All’ovest un brandello del Somma è rappresentato dal Colle del Salvatore, su cui è eretto il R. Osservatorio Vesuviano, a una quota di 608 m. Due profondi fossi circondano l’Osservatorio: il Fosso della Vetrana, a sinistra di chi guarda il Gran Cono dall’Osservatorio, e il Fosso Grande, a destra. Tra questi fossi e alle spalle del Colle del Salvatore si erge per 200 m. un’importante cupola lavica costruitasi per afflusso lavico lento tra il 1895 e il 1899. Un importante cono eccentrico è il Colle dei Camaldoli a SSO.

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