LUOGHI E PANORAMI NASCOSTI. Baschi (TR)

Baschi è un vasto comune della provincia di Terni situato su un’altura con vista sul fiume Tevere, comprendente al suo interno i paesi di Acqualoreto, Morre, Morruzze, Collelungo, Civitella del lago, Cerreto, Scoppieto e Vagli.

Nonostante le quasi certe origini etrusche, è in epoca romana che divenne una vera e propria città. Il nome attuale deriverebbe dal nome latino del paese, denominato vasculum da vas “conca” a causa della sua configurazione territoriale. Nell’area di Scoppieto, una frazione del comune, sono state rinvenute numerose testimonianze del periodo romano, oggi conservate all’Antiquarium Comunale, un museo archeologico ubicato presso il Palazzo Comunale di Baschi. 

Secondo una differente interpretazione, il nome del paese deriverebbe dall’ufficiale carolingio Ugolino di Biscaglia, soprannominato “Le Basque”, che, arrivato nella zona, avrebbe deciso di erigere un castello denominandolo Baschi, ispirandosi al proprio nome.

Durante il Medioevo fu un borgo fortificato sotto la giurisdizione della famiglia Baschi, un’importante famiglia che aveva il dominio su oltre sessanta castelli della zona, la cui alleanza era spesso contesa tra le due limitrofe Todi e Orvieto. Lo splendore della famiglia cominciò a vacillare nel XVII secolo e il comune passò sotto il dominio dello Stato Pontificio.

La più suggestiva testimonianza del passato medievale di Baschi è il suo centro storico. Soprannominato “i buchi”, a causa della taglia minuta di case, vicoli, porte e finestre, il borgo conserva perfettamente lo spirito e l’impostazione medievale.

Cosa Vedere a Baschi

La visita di Baschi non può che partire dall’Antiquarium, spazio espositivo permanente allestito all’interno del Palazzo Comunale. Il museo raccoglie alcuni dei resti rinvenuti nello scavo del sito archeologico di Scoppieto, una fornace romana del I secolo d.C. da cui sono stati recuperati terrecotte e tracce della fiorente attività di ceramica. Organizzato in sezioni, il percorso racconta anche le fasi di lavorazione dell’argilla tramite pannelli illustrati, e propone ricostruzioni della fornace per capire meglio il processo produttivo.

Antiquarium (credit_pagina fb)

Vale la pena visitare anche l’Area Archeologica di Scoppieto, dove gli scavi del 1995 hanno portato alla luce il complesso produttivo di ceramiche (fine I secolo d.C.), eretto a sua volta su un precedente santuario più antico (IV secolo a.C.). Nei 2000 mq. sinora scoperti sono emersi diversi elementi del complesso, dalle postazioni dei vasai, al tornio, al braciere, ed è molto interessante vedere i luoghi da cui provengono, e dove furono prodotti, i materiali esposti presso l’Antiquarium.

Area archeologica di Scoppieto (credit_pagina fb)

Tra i monumenti più importanti del centro vi è la Chiesa parrocchiale di San Nicolò. Dichiarata monumento nazionale per la sua bellezza, venne edificata nel 1576 sopra un precedente tempio risalente al XII secolo. Il progetto, ad opera dell’architetto orvietano Ippolito Scalza, è di ispirazione toscana, con l’interno della chiesa decorato da pietra grigia basaltina e intonaco. All’interno è presente un bellissimo organo composto da cinquecento canne, risalente al XVIII secolo, mentre sotto l’altare è conservata la salma di San Longino, patrono del paese. Inoltre, all’interno era presente un polittico del pittore senese Giovanni di Paolo, oggi conservato al Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto.

Chiesa di san Nicolò (credit_umbriatourism.it)

Baschi vanta uno dei musei più curiosi d’Italia: si tratta del Museo dell’Ovo Pinto, esposizione che raccoglie migliaia di uova decorate, dipinte o scolpite, in occasione dell’annuale Mostra Concorso Nazionale “OVO PINTO” nata nel 1982 dall’intuizione dell’allora presidente di un’Associazione Culturale giovanile. Il Museo, aperto su prenotazione, racconta l’antica usanza di dipingere le uova durante il periodo pasquale, e mostra l’ingegno di centinaia di artisti, che negli anni si sono cimentati nei modi più originali di decorare uova di ogni specie.

Museo dell’Ovo Pinto (credit_pagina fb)

Nelle varie frazioni del comune di Baschi sono presenti numerosi siti di grande importanza religiosa. Tra i più significativi vi è l’Eremo di Sant’Angelo dei Pantanelli, un convento situato sulla sponda sinistra del fiume Tevere, presso Corbara. Si narra che originariamente fosse una fortezza della famiglia Baschi, costruita per fronteggiare il Castello di Corbara dei Montemarte. Il luogo divenne un convento quando venne donato a San Francesco d’Assisi, il quale mise fine a una lite tra alcun membri della famiglia e successivamente dedicò il luogo a San Michele Arcangelo. Nel corso dei secoli ha subito varie modificazioni architettoniche e ha ospitato al suo interno illustri personaggi come Jacopone da Todi e San Bernardino da Siena. A causa della sua notevole storia religiosa, è stata fondata l’associazione culturale Pantanelli che si occupa di promuovere il luogo, con manifestazioni religiose e conviviali.

Eremo della Pasquerella (credit_www.umbriatourism.it)

Rientra in parte nel territorio di Baschi il Lago di Corbara, bacino artificiale nato dallo sbarramento del fiume Tevere e incastonato nell’area protetta Parco Fluviale del Tevere. È una destinazione molto amata per le possibilità che offre: si può passeggiare lungo le sponde, visitare insenature e gole, partecipare a visite speleologichedegustare olio e vino nelle tenute della zona meridionale e praticare pesca sportiva, canoa e torrentismo. Il lago è anche il luogo ideale per fare birdwatching, grazie alla nutrita presenza di uccelli, anche rari, che vi nidificano.

Lago di Corbara (credit_www.bitn.it)

Da non perdere le Gole del Forello. Situate all’interno del Parco Fluviale del Fiume Tevere, sono delle gole formate da pareti rocciose alte più di duecento metri e coperte da una fitta vegetazione. Il luogo è perfetto per gli amanti della speleologia, il fiume infatti ha eroso le rocce calcaree delle pareti formando numerose grotte e insenature carsiche. Da segnalare la Grotta della Piana estesa per oltre 2500 metri e nella quale sono stati ritrovati reperti risalenti al neolitico e all’età del bronzo.

Gole del Forello (credit_www.umbriatourism.it)

Curiosità: nella località di Civitella di Lago è presente un Museo Ovoteca. Il particolare museo conserva una collezione di uova dipinte da esperti e dilettanti durante l’annuale Mostra Concorso Nazionale “Ovo Pinto”, un evento che promuove l’antica tradizione di epoca romana.

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