Nei prossimi giorni l’anticiclone andrà in crisi sotto l’azione di due gocce fredde

di Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera
Tratto da CENTROMETEO

Come una trottola in movimento in senso orario, il campo anticiclonico che sta garantendo stabilità atmosferica sulla maggior parte delle nostre regioni da oltre una settimana continua a dominare la scena dall’Europa atlantica al Mar Nero. Anche se i barometri segnalano su tutta l’area una pressione al livello del mare per lo più compresa tra 1025 e 1035 hPa, il tessuto della figura barica comincia tuttavia a mostrare i primi segnali di cedimento, con lievi cali del geopotenziale in quota che favoriscono la formazione di nuvolosità e di qualche precipitazione sparsa anche nell’area mediterranea.

Questa tendenza all’indebolimento si concretizzerà maggiormente nel corso dei prossimi giorni e in particolare tra domenica 10 e lunedì 11 novembre ad opera di due circolazioni depressionarie che proveranno a mettere in crisi il colosso anticiclonico agendo su due fronti. Il primo è rappresentato dall’evoluzione di una goccia fredda che entro le prossime ventiquattro ore si staccherà dal flusso atlantico in scorrimento sul nord della penisola scandinava per raggiungere la penisola balcanica e da qui influenzare soprattutto il versante adriatico centro-meridionale almeno con un calo delle temperature.

La seconda azione, probabilmente più incisiva, sarà invece costituita da una modesta ondulazione perturbata che dal Mare del Nord proverà a scindere la figura anticiclonica in due celle distinte e a scavare una depressione in quota che, proprio nella prima parte della prossima settimana, potrebbe collocarsi tra l’Europa centrale e il Nord Italia.Si tratterebbe di una circolazione ciclonica a stretto giro che potrebbe così fare affluire aria più fredda soprattutto sulle nostre regioni settentrionali.

Faccio però notare che sulla posizione della figura di bassa pressione sussistono ancora delle incertezze non trascurabili (semaforo rosso = bassa affidabilità), per cui diventa ancora prematuro andare a sciogliere la prognosi sugli effetti che questa possibile evoluzione potrebbe avere sul tempo della nostra penisola. L’Italia tornerà ad essere probabilmente esposta a correnti a curvatura ciclonica, ma questa condizione atmosferica non è al momento sufficiente per definire i dettagli sia sul tipo del tempo che ci aspetta, sia su quanta aria fredda riuscirà eventualmente a entrare alle nostre latitudini.

Molto probabilmente sarà compiuto un passo deciso verso condizioni meteorologiche più consone al mese in corso e all’autunno inoltrato, ma per il momento i contorni rimangono ancora tutti da definire. Ci ritorneremo nei prossimi giorni.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera

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