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Procida (AFI: /ˈprɔʧida/[5][6]; Proceta, /ˈprɔʧətə/ in napoletano[7]) è un comune italiano di 10 060 abitanti[2] della città metropolitana di Napoli in Campania. Il territorio comunale comprende interamente le isole di Procida e Vivara.
L’isola di Procida ha una superficie di 3,7 km². Il perimetro, estremamente frastagliato, misura circa 16 km. La superficie comunale ricopre interamente l’isola di Procida e il vicino isolotto di Vivara (0,4 km²), due isole del golfo di Napoli appartenenti al gruppo delle isole Flegree.
Il rilievo più elevato è rappresentato dalla collina di Terra Murata (91 m), sovrastata da un borgo fortificato di origine medioevale.
L’isola si trova a una distanza minima dalla terraferma di circa 3,4 km (Canale di Procida) ed è collegata da un piccolo ponte alla vicina isola di Vivara.
Le sue coste, in alcune zone basse e sabbiose, altrove a picco sul mare, danno vita a diverse baie e promontori che offrono riparo alla piccola navigazione e hanno permesso la nascita di ben tre porticcioli sui versanti settentrionale, orientale e meridionale dell’isola. Gran parte del suo litorale viene tutelata dall’area marina protetta Regno di Nettuno.
Tradizionalmente, il centro abitato viene diviso in nove contrade, dette grancìe: Terra Murata (il borgo più antico), Corricella (un caratteristico borgo di pescatori), Sent’cò con il porto commerciale di Marina Grande, San Leonardo, Santissima Annunziata (anche detta Madonna della Libera), Sant’Antuono, Sant’Antonio e Chiaiolella (un porto turistico nella parte meridionale dell’isola).
Dal punto di vista geologico, l’isola è completamente di origine vulcanica, nata dalle eruzioni di almeno quattro diversi vulcani (databili tra 55000 e 17000 anni fa), oggi completamente spenti e in gran parte sommersi.
Per modalità di formazione e morfologia, l’isola di Procida si avvicina dunque moltissimo alla zona dei Campi Flegrei, di cui fa geologicamente parte.
L’isola è infatti formata principalmente da tufo giallo e per il resto da tufo grigio, con tracce di altri materiali vulcanici quali, ad esempio basalti.
L’isola era anticamente (sicuramente ancora in epoca romana) collegata da una stretta falesia alla vicina isola di Vivara. Ipotesi più controverse giungono a immaginare un collegamento in epoca preistorica con il Monte di Procida in terraferma o, più difficilmente, un ulteriore collegamento ancora precedente con l’isola d’Ischia.
L’attuale nome dell’isola deriva da quello di epoca romana Prochyta.
Secondo una prima ipotesi questo nome deriva da Prima Cyme, ovvero “prossima a Cuma”, come doveva apparire l’isola ai coloni greci nella migrazione dall’isola d’Ischia a Cuma.
Un’altra ipotesi fa derivare il nome dal greco pròkeitai (πρόκειται), cioè “giace”, in considerazione di come appare l’isola, vista dal mare.
Secondo un’altra ipotesi ancora, invece, tale nome deriverebbe dal verbo greco prochyo, in latino profundo: l’isola sarebbe stata infatti profusa, messa fuori, sollevata dal fondo del mare o dalle profondità della Terra.
Dionigi di Alicarnasso, nel suo Archeologia Romana volle far derivare il nome da quello di una nutrice di Enea, da lui qui sepolta quando vi approdò.
Un’ulteriore spiegazione etimologica ne riconduce il nome all’aggettivo proto-latino praecidaneus (“vendemmiale”), bene attagliandosi questo alle caratteristiche dell’isola, la quale, poiché non offriva agli antichi villeggianti né passatempi termali, come invece la vicina Baia, né cittadini, era probabilmente da questi frequentata solo in occasione della vendemmia delle sue ancor oggi ottime uve. In effetti, prima di cominciare a tagliare i nuovi frutti maturi, era d’uso sacrificare a Cerere, dea della terra, un’agnella o una scrofa, da cui appunto il verbo l. praecaedo (gr.προχέω), dal significato appunto di “sacrifico prima”.[8]
Secondo il mito greco qui avvenne inoltre la lotta tra i giganti e gli dei, e come Tifeo e Alcioneo finirono rispettivamente sotto il Vesuvio e Ischia, così Mimante fu posto sotto l’isola di Procida.
INFORMAZIONI | |
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Procida comune | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Città metropolitana | Napoli |
Amministrazione | |
Sindaco | Raimondo Ambrosino (lista civica Procida che vorrei) dal 2-6-2015 (2º mandato dal 20-9-2020) |
Territorio | |
Coordinate | 40°46′N 14°02′ECoordinate: 40°46′N 14°02′E (Mappa) |
Altitudine | 27[1] m s.l.m. |
Superficie | 4,26 km² |
Abitanti | 10 055[2] (30-6-2023) |
Densità | 2 360,33 ab./km² |
Frazioni | nessuna |
Comuni confinanti | nessuno (comune insulare) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 80079 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 063061 |
Cod. catastale | H072 |
Targa | NA |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona C, 1 088 GG[4] |
Nome abitanti | procidani |
Patrono | san Michele Arcangelo |
Giorno festivo | 29 settembre, 8 maggio (apparizione) |