LUOGHI E PANORAMI NASCOSTI. Civita Superiore il borgo medioevale di Bojano (CB)
Il Castello di Civita di Bojano è situato su di un dosso collinare del versante settentrionale dei Monti del Matese, a 756 metri s.l.m., in posizione di controllo sulla valle del Biferno. Distante poco più di 3 chilometri dall’abitato pedemontano il borgo fortificato di “Civita Superiore” (nella forma che ancora vediamo) si è sviluppato, a partire dall’alto medioevo, intorno al suo antico castello (il più esteso ed importante dell’intera Regione Molise), le cui suggestive rovine riescono ancora a documentare la sua grandiosa struttura così come la sua gloriosa storia.
Il castello
Si trattava di una costruzione imponente, lunga circa 120 metri e larga 30, nata in epoca longobarda o normanna come fortezza militare e poi trasformata nella residenza nobile dei conti del Molise. Un terremoto nel 1456 ne causò il crollo, ma le sue rovine continuano a raccontare storie di epoche lontane.
A testimonianza della sua origine medievale, Civita conserva anche alcune porte d’accesso originali: Porta a Monte (detta anche Porta San Giovanni), la Porta Da Basso e la Portella. I segni dell’architettura del tempo si notano ancora oggi: casette basse che si accavallano lungo vicoli ripidi e tortuosi, archi in pietra, scorci silenziosi. Dal belvedere, lo sguardo abbraccia la piana sottostante, le cime più alte del Matese e l’alta valle del Biferno.
La struttura architettonica, oggi solo parzialmente visibile, era sorprendentemente complessa. Il castello si sviluppava su una pianta allungata, con due recinti principali: uno a nord e l’altro a sud, separati da un fossato artificiale scavato direttamente nella roccia.
Nel corpo centrale — il palatium — si trovava la residenza del conte, fulcro della vita politica e militare del borgo. A nord, il ricetto, ovvero il primo recinto, era collegato al resto della struttura tramite un ponte levatoio che dava accesso a un corridoio ampio, difeso da robuste mura e tre aperture strategiche che sorvegliavano il fossato. A rafforzare ulteriormente la difesa del castello vi era una cinta muraria esterna, che a sua volta si saldava con le mura merlate della cittadella intera. Un sistema articolato e imponente, parte del quale — in particolare il tratto occidentale — è ancora oggi visibile. Proprio in quest’area, un tempo sorse un piccolo nucleo di abitazioni destinate a una colonia ebraica, giunta con Federico II: unapresenza discreta, ma significativa, che ci ricorda quanto la Civita sia stata, in passato, anche un crocevia di culture.