Monumenti e luoghi di interesse

Architetture religiose

Chiese

Chiesa parrocchiale di San Zeno di Montagna
  • Chiesa di San Zeno Vescovo: è la chiesa parrocchiale del comune ed è intitolata a San Zeno. Eretta nella seconda metà del Settecento su disegno dell’architetto Alessandro Peduzzi, sorse sui resti di una preesistente cappella quattrocentesca, di epoca romanica. Venne ampliata e ristrutturata in seguito al rinnovamento delle architetture religiose successive al Concilio di Trento. All’interno è possibile trovare numerosi altari di pregio, marmi policromi e fregi. L’altare posto verso l’abside è dedicato alla Madonna del Rosario, dove è situata la seicentesca statua della Madonna del Rosario, conosciuta come Madonna della Cintura. Ella è oggetto di una particolare devozione da parte degli abitanti di San Zeno, specie in occasione della sua festa, la prima domenica di settembre, nella quale viene portata in processione. Anche l’altare maggiore riveste particolare interesse storico e artistico grazie ai suoi marmi pregiati e alla pala collocata alle sue spalle che ritrae il Santo titolare realizzata dell’artista veronese Pietro Nanin (1869). La facciata esterna è una sobria facciata a capanna, scandita da quattro lesene e da altrettante nicchie con statue di Santi, tra cui San Zeno, opera dello scultore Francesco Filippini (1721).

La torre campanaria, collocata sul lato sinistro venne costruita nel 1788. È rivestita da blocchi squadrati di rosso ammonitico e di biancone ed è munita di un orologio, installato nel 1818. Alla base della torre campanaria è ben visibile la prima pietra della chiesa.[25]

Le Chiese Minori

Oltre alla chiesa parrocchiale, nel capoluogo, troviamo altri luoghi sacri, di rilevanza per la popolazione locale. Fra questi, la chiesa di San Bartolomeo[26] a Prada Bassa, costruita nel Cinquecento e la chiesa di Sant’Eurosia, nella frazione di Lumini, Sant’Eurosia[27], il cui culto è praticato per benedire i frutti della terra e scongiurare tempeste, fulmini e grandinate. Nella contrada di Prada Alta si trova invece la moderna chiesetta di San Francesco d’Assisi.

Sono presenti piccole cappelle anche nelle zone d’alpeggio, come la chiesetta della Madonna della Neve a malga Ortigara, risalente al Seicento, e la cappella di Sant’Eustachio al Montesel.

Capitelli

Un elemento architettonico di culto, tipico della zona e fortemente voluto dalla comunità, è costituito dai capitelli. Essi rappresentano l’espressione religiosa popolare e spesso è possibile trovarli agli incroci delle strade e lungo i sentieri, sui confini di proprietà agricole, all’ingresso delle contrade o sulle alture. Secondo la tradizione, le famiglie si radunavano attorno ad essi in occasione della recita del rosario, delle viae crucis, delle feste tradizionali e delle rogazioni, processioni penitenziali di propiziazione per il buon esito delle semine e dei raccolti.[28]

Architetture civili e militari

  • Madonna della Neve: Si tratta di un edificio, con annessa chiesetta, costruito nel XVII sec. dai conti Carlotti, utilizzato come residenza estiva ma anche come rifugio per sfuggire alla peste. Qui ogni 5 agosto il CTG organizza la festa popolare e tradizionale della Madonna della Neve. Di rilevanza storico-artistica sono il portale gotico e la tavoletta della Madonna della Neve con la preghiera, posta dal CTG nel 2012.[29]
  • Forte di Naole: Venne costruito dalle truppe italiane nel 1913 contro un possibile attacco austriaco dal vicino confine. Sorge sul crinale baldense a 1675 rn s.m., a sud della Bocchetta di Naole, e domina la vallata di Ferrara-Spiazzi. Nel 1914 il forte era dotato di una caserma per l’alloggio della truppa e di due appostamenti per artiglieria, uno a Nord ed uno a Sud. Di proprietà privata, dagli ultimi decenni del Novecento versa in grave stato di degrado.
  • Palazzo Cà Montagna: È il palazzo più antico e più bello di San Zeno di Montagna. È situato nell’omonima contrada e deve il suo nome alla nobile famiglia Montagna. Il nucleo originario dell’edificio viene fatto risalire al XIII-XIV sec. Tra la seconda metà del Trecento e i primi decenni del Quattrocento la dimora venne fatta ingrandire ed abbellire dalla famiglia Montagna, in forte ascesa in quel periodo. Alla primitiva facciata rivolta a Sud venne aggiunto un porticato con tre arcate a tutto sesto a pian terreno, con profilature di mattoni, sorretti da pilastri in pietra; al piano superiore invece vennero aggiunte tre finestre trilobate in stile gotico-veneziano. Ca’ Montagna attualmente è sede della sala consiliare e della biblioteca comunale, oltre che di una sala affrescata dove si tengono mostre e incontri socio-culturali. In estate il cortile si trasforma in teatro all’aperto, fungendo da suggestiva scenografia per spettacoli teatrali e musicali.[30] Gli affreschi che decorano l’interno del palazzo hanno un valore storico-artistico molto importante, in quanto costituiscono un esempio unico di decorazione d’interni, con motivi a tappezzeria, ripresa da modelli cittadini dell’epoca. Al centro della parete interna, nella primitiva facciata, prima dell’aggiunta del portico, è dipinto un gigantesco San Cristoforo, probabilmente anteriore rispetto all’apparato decorativo. Sulla parete di fronte era dipinto un grande affresco, del primo Cinquecento, raffigurante una Madonna in trono con Bambino e i santi Antonio e Zeno. Il dipinto venne poi staccato negli anni Settanta del Novecento e riportato su tela per motivi di conservazione; attualmente si trova nella Sala Consiliare. La decorazione di Ca’ Montagna è analoga a quella delle dimore signorili di Verona e della reggia scaligera di Castelvecchio; lo stile di realizzazione fa presumere che risalga agli ultimi decenni del Trecento. L’originalità e la complessità degli affreschi di Ca’ Montagna non trovano però riscontro nel territorio circostante; essi testimoniano il prestigio di cui godevano un tempo i nobili Montagna.[30][31]
  • La “Muraglia Cinese: situata poco dopo Monte Sparavero (1516 m) si può raggiungere a piedi e visitare seguendo un caratteristico lungo muretto a secco che arriva fino a Bocchetta di Naole. Questa sorta di «Muraglia Cinese» del Baldo aveva la funzione di confine e di protezione del bestiame dai precipizi ad Est.
  • Tenuta Cervi: La tenuta si trova sul versante occidentale del monte Baldo nel comune di San Zeno di Montagna – Verona. La sua estensione è di circa 180 ettari completamente recintati. Dai 650 m s.l.m. della portineria, salendo, si può trovare il castagneto, mentre salendo ancora il bosco di latifoglie con le piante di cerro (un particolare tipo di quercia che probabilmente dà il nome alla Tenuta), per giungere ai 950 m s.l.m. della zona di Prada, dove si trovano conifere e prati estesi. Nella Tenuta si sviluppano strade e sentieri facilmente percorribili anche a piedi. Nei boschi si possono incontrare daini, pecore, caprioli, ed ammirare splendide fioriture primaverili o l’armonia di colori autunnali. Nella zona centrale della Tenuta a circa 850 m. in un punto tipicamente panoramico sul Lago di Garda, si trovano alcune strutture di accoglienza. Al centro del parco è situata la Chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù.[32]

Malghe e montagna

Le malghe sono un edificio tipico montano, molto presente nei comuni del Monte Baldo. Alcune di queste sono ormai inutilizzate (soprattutto quelle che non sono raggiunte da strade), ed alcune versano in stato di abbandono.

  • Malga Baldense;
  • Malga Traure: malga in funzione, situata lungo la strada che porta da Prada Bassa alle Due Pozze;[33]
  • Baiti d’Ortigara: ubicata a 1400 m salendo verso Prada, è circondata da vasti pascoli e faggi secolari. Il baito fu costruito ai primi del Novecento e si differenzia rispetto alla tipologia comune baldense perché presenta una pianta quadrata;[33]
  • Malga Zocchi: malga gestita da Veneto Agricoltura, sotto proprietà della Regione Veneto, è data in concessione al Comune di San Zeno di Montagna. È situata sul versante occidentale del Monte Baldo, in prossimità della strada che dal comune di San Zeno conduce fino al Forte di Naole. La superficie complessiva di 103 Ha è costituita da pascolo (arborato, cespugliato e di bosco incolto). Oltre alla sua importanza naturalistica, Malga Zocchi è un edificio del XVI secolo di grande valore storico e culturale in quanto rappresentativo dell’organizzazione e gestione del territorio baldense dell’epoca;[33]
  • Baito dei Santi: venne eretto nel 1919, è l’unica malga del baldo gardesano-caprinese che è stata trasformata e riconvertita in agriturismo;[34][33]
  • Malga Montesel;
  • Malga Zilone;
  • Malga Valvaccara;[35]
  • Baito Naole: il rudere del Baito di Naole (un tempo malga baldense), si trova su un versante dell’omonima valle che si protrae da Sud-Ovest a Nord Est per circa 2 km. Attorno al baito si trovano i resti di altri edifici che costituivano la malga originaria, una tra le più alte del Baldo (mt 1580 slm);[33]
  • Malga Pralongo[36].
P a n o r a m i W e b