Parco Regionale del Monte Cucco
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Il Monte Cucco (1.566 ms.l.m.[1]) è una montagna situata in Umbria, lungo l’Appennino Umbro-Marchigiano, nell’area dell’Appennino Gualdese, compreso nel territorio dei comuni di Costacciaro, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Fossato di Vico, Gualdo Tadino e Nocera Umbra. Dal 1995 è divenuta area protetta con il nome di Parco del Monte Cucco.
Il toponimo potrebbe derivare da “Kukka”, geonimo italico inteso come altura tondeggiante o montagna coronata usata come luogo di culto[2]. È infatti da inserire in prossimità del Monte Cucco il tempio di Giove Appennino, come descritto da Claudio Claudiano[3].
Ovviamente non è da prendere come unica possibile origine toponomastica, il nome Cucco potrebbe anche semplicemente indicare il fatto che il monte sia cavo al suo interno, per via della grande Grotta di monte cucco, oppure per il semplice fatto di essere un monte dalla cima a “cupola”.[4]
Altri nomi attribuiti al monte sono quelli di Monte Testa Grossa e Monte Grande.[1]
Il massiccio del Monte Cucco, composto quasi interamente da calcare massiccio, in passato fu interessato da grandi fenomeni di carsismo sia per infiltrazione di acque superficiali, sia soprattutto per risalita di acque sulfuree che hanno creato centinaia di grotte e cavità.[5]
La più grande e famosa è la Grotta di Monte Cucco, che con i suoi circa 35km di sviluppo e -922 metri di profondità, è una delle grotte più grandi d’Italia.[6] La presenza di questa grotta è conosciuta da secoli, in quanto l’ingresso est è ben visibile dalla vallata sottostante.
Un’altra peculiarità del Monte Cucco, anch’essa dovuta al fenomeno del carsismo, consiste nella numerosissima presenza di antri, anche di grandi dimensioni, tra cui i più conosciuti e spettacolari sono noti con i nomi di Grotta di Santa Agnese, Grotta di San Donino[7] e Grotta Bianca[8][9].
Il monte Cucco è una sorta di grande serbatoio per le acque meteoriche che cadono sull’Appennino Umbro Orientale; alla base dello stesso, in prossimità della località di Villa Scirca, si trovano le sorgenti della Scirca, l’acquedotto che, a partire dai primi del Novecento, è stato utilizzato per fornire acqua alla città di Perugia. L’antica conduttura, lunga più di 40 km, si snoda attraverso le colline e le valli, fino a giungere alla sommità dell’acropoli di Perugia, senza bisogno di stazioni di pompaggio, proprio a causa dell’altitudine delle sorgenti.
Il clima molto piovoso dell’Appennino Umbro Marchigiano, a causa della relativa vicinanza del mare, ha favorito una flora molto rigogliosa e varia; difatti tutto il Monte Cucco è un’area floristica protetta.
Trovandosi in una posizione centrale dell’Italia, qui sono presenti tantissime varietà di fiori e orchidee provenienti da tutta la fascia appenninica, anche estremamente rari come la scarpetta di venere.
Il versante Sud-Ovest della montagna è dominato da estesi prati, in gran parte frutto di antichi disboscamenti per creare pascoli. Il versante Nord-est, esposto verso il mare, vede la presenza di grandissimi boschi.
Sopra i 1000m di quota la pianta dominante è il faggio; i boschi di faggio, detti “faggete” coprono la gran parte del versante Nord-Est nel quale è presente anche il bosco più esteso di tutta la montagna, detto “Madre dei Faggi”, nel quale si trovano esemplari che superano abbondantemente i 30m di altezza.
Sotto i 1000m di quota la vegetazione si fa più intricata e varia, composta principalmente da: il carpino, l’orniello, l’acero (nei suoi vari tipi), il frassino, il corniolo, il ciliegio selvatico, il nocciolo (la dialettale “avellana”), il corbezzolo, il pungitopo, l’alloro selvatico, il bosso, il leccio, la roverella e il cerro.
La base della montagna è una fascia fortemente antropizzata, dove ancora è possibile vedere i campi coltivati contornati da filari di pioppi, salici, aceri, querce, segno inconfondibile di una povera agricoltura d’altri tempi.
Il Monte Cucco, come gran parte dell’Appennino è costituito da rocce sedimentarie di origine marina risalenti al Giurassico.
La montagna principale è composta da roccia calcarea chiamata “Calcare Massiccio del Monte Cucco”, questa ha cominciato a formarsi circa 210 milioni di anni fa in un mare poco profondo e ricco di vita, il Mar della Tetide. Nei successivi milioni di anni l’accumulo di sedimenti (la maggior parte dei quali costituiti da resti di organismi marini) ha creato una cospicua successione di rocce sedimentarie ricche di fossili, tra questi gli ammoniti del Giurassico superiore.
I rilievi montuosi dell’Appennino Centrale si sono formati a partire da circa 15 milioni di anni fa a causa dello scontro tra due grandi placche continentali: quella Africana e quella Eurasiatica, che hanno fatto emergere dal mare questo enorme ammasso di roccia, creando il Monte Cucco, gli Appennini e tutta l’Italia centrale.[11]
Gran parte dei fossili ritrovati sono conservati ed esposti presso il museo di Costacciaro.
Monte Cucco | |
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Versante umbro della montagna | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Provincia | Perugia |
Altezza | 1 566 m s.l.m. |
Prominenza | 823 m |
Catena | Appennino umbro-marchigiano |
Coordinate | 43°22′05.88″N 12°44′44.52″E |