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Caserta (IPA: kaˈzɛrta[4], ascolta[?·info]; Caserta [kaˈsɛrtə] in casertano) è un comune italiano di 72 646 abitanti[1], capoluogo dell’omonima provincia in Campania.
È tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia d’oro al merito civile e della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l’attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. È nota soprattutto per la sua imponente Reggia Borbonica, che, insieme al Belvedere Reale di San Leucio e all’Acquedotto Carolino, è inserita dal 1997 nel patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Il comune di Caserta comprende, oltre al capoluogo, anche 23 frazioni o casali storici[5]. Tra questi di maggiore rilevanza per il patrimonio artistico e architettonico conservato sono:
- Casertavecchia, con il suo borgo medievale, il castello e il Duomo, del 1113, in stile romanico, e la chiesa d’Annunziata;
- Piedimonte (erroneamente citata da un quarantennio come Piedimonte di Casolla), in cui sono importanti monumenti medievali: l’abbazia benedettina di san Pietro ad Montes, la chiesa parrocchiale di san Rufo martire e il palazzo Orfitelli;
- San Leucio, comune a parte aggregato a Caserta sotto il fascismo, famoso per il Real Belvedere e i setifici
Il territorio comunale si estende per una area della superficie totale di 56 km².
La città è legata senza soluzione di continuità dal punto di vista urbanistico con altri importanti centri della provincia, in particolare con Marcianise a sud, dove si concentra la gran parte di industrie del territorio casertano e con Santa Maria Capua Vetere a nord, dove sono presenti il Tribunale e i resti di un anfiteatro romano. Da alcuni anni il comune di Caserta è capofila di alcune iniziative, di cui fanno parte vari comuni tra loro confinanti per una popolazione complessiva di circa quattrocentomila abitanti, che hanno la finalità di concordare un unico e omogeneo piano di sviluppo territoriale[6].
CONINUA A LEGGERE
Caserta è situata in una posizione strategica rispetto ai grandi assi stradari. In particolare, è servita da due uscite dell’A1, una denominata “Caserta sud”, situata nel territorio del vicino comune di Marcianise e punto da dove. inizia l’autostrada A30, e l’altra denominata “Caserta nord”, situata al confine tra i comuni di Casapulla e Casagiove. Nella classifica dell’ecosistema urbano 2013 stilata da Legambiente[7], il comune di Caserta risulta al 34º posto su 45 capoluoghi di provincia con popolazione inferiore a 80.000 abitanti e, nel complesso, riporta un indice (38,23%) inferiore a quello di tutti gli altri capoluoghi di provincia campani.
Nella provincia di Caserta si trova la zona pianeggiante più estesa della regione e di ciò risente anche il clima.
La parte che va dalla costa sino ai primi monti che circondano il capoluogo, risente dei benefici influssi del mare, che si fanno sentire soprattutto in inverno con temperature miti e maggiore umidità (e conseguente clima moderatamente o anche intensamente afoso nei mesi estivi). L’estate è molto lunga e calda, con una forte accentuazione che si è avuta a partire dal 1998, come in tutta l’Italia peninsulare, sebbene un secondo step si sia avuto con la storica estate del 2003. Da record l’ondata di caldo dell’agosto 2007, con oltre 40° registrati presso la stazione meteorologica di Caserta, in questo caso però con un basso tasso di umidità dovuto ai venti di caduta ma valori non dissimili si erano registrati anche all’inizio della seconda decade di agosto 2003 e nuovamente nel luglio 2015 e nell’agosto 2017, nell’ultimo caso con un dew point più alto rispetto alle precedenti occasioni ed estremo disagio fisico.
L’inverno nella piana casertana nel complesso è mite (la stazione meteo di Caserta, situata nel centro cittadino ed influenzata dall’isola di calore, fa registrare circa 13° nella media delle temperature massime di gennaio, contro i circa 12° della media 1981/2010 della stazione dell’aeroporto militare di Grazzanise), ma non sono da escludere periodi (difficilmente lunghi, stante il trend rialzista delle temperature in corso negli ultimi decenni) di freddo intenso (per citare qualche esempio recente, relativamente rigido risultò il bimestre dicembre 2001-gennaio 2002, con un breve episodio nevoso, come anche il periodo compreso fra la seconda metà di gennaio e l’inizio di marzo 2005, dopo il mite dicembre 2004, mentre l’inverno 2003-2004 è ricordato per le sei ondate di freddo, alternate a periodi miti), con minime sporadicamente pari a zero anche nel capoluogo e massime sotto i 7 gradi, nonostante l’isola di calore propria della conurbazione urbana a nord di Napoli, che condiziona molto le medie termiche.
L’indice di nevosità è comunque uno dei più bassi d’Italia e persino d’Europa, assai più trascurabile che in città italiane situate alla medesima latitudine, come ad esempio Bari, peraltro meno piovose (il versante tirrenico si trova sottovento rispetto alle incursioni di aria continentale da est rispetto al versante adriatico). Nel presente secolo, l’episodio nevoso più rilevante si è verificato fra il 26 ed il 27 febbraio 2018 ma non trascurabile quello avvenuto fra il 30 ed il 31 dicembre 2014 (per accumuli più significativi bisogna risalire al biennio 1985-86, sebbene episodi minori ci siano stati anche nel gennaio 2019 (accumuli di 3 cm nella notte fra il 3 ed il 4), marzo 2002 (fiocchi senza accumulo, nel giorno della domenica delle Palme), nel marzo 2005 – limitatamente alle zone collinari – e nel dicembre 2010, mentre fra il 16 ed il 17 dicembre 2010 si sono registrate temperature minime inferiori ai -4° nel centro città (valore peraltro replicato nelle notti del 6 e del 7 gennaio 2017) e addirittura prossimi ai -7° nel vicino aeroporto militare di Grazzanise.
Nelle frazioni collinari le temperature medie sono leggermente più basse, specie nei valori massimi e le nevicate un po’ meno rare (Casertavecchia, per rimanere al secolo in corso, fu interessata da precipitazioni nevose, ad esempio, nel gennaio 2004 e nel marzo 2005, che non coinvolsero la città pianeggiante o in altri casi la coinvolsero marginalmente, come nel febbraio 2012 e nel febbraio 2013).
Assai diverso rispetto alla costa ed alla pianura casertana è il microclima dell’area matesina. La zona interna della provincia è infatti caratterizzata da numerosi rilievi sia collinari che montuosi, che hanno un clima tipicamente appenninico.
Il nome deriva dal latino medievale Casa Irta, toponimo che viene fatto derivare dalla circostanza che l’antico centro urbano della città (l’odierna frazione di Casertavecchia) sorgesse, durante il Medioevo e fino al XVIII secolo, in posizione elevata rispetto alla pianura circostante.
INFORMAZIONI | |
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Caserta comune | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Caserta |
Amministrazione | |
Sindaco | Carlo Marino (PD) dal 20-6-2016 (2º mandato dal 25-10-2021) |
Data di istituzione | 1799 |
Territorio | |
Coordinate | 41°04′N 14°20′ECoordinate: 41°04′N 14°20′E (Mappa) |
Altitudine | 68 m s.l.m. |
Superficie | 54,07 km² |
Abitanti | 72 516[1] (31-8-2023) |
Densità | 1 341,15 ab./km² |
Frazioni | Vedi elenco |
Comuni confinanti | Capua, Casagiove, Castel Morrone, Limatola (BN), Maddaloni, Recale, Sant’Agata de’ Goti (BN), San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, San Prisco, Valle di Maddaloni |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81100 |
Prefisso | 0823 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 061022 |
Cod. catastale | B963 |
Targa | CE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 013 GG[3] |
Nome abitanti | casertani |
Patrono | san Sebastiano e sant’Anna |
Giorno festivo | 20 gennaio e 26 luglio |